La fuga di Liutprando e l’elezione di Arechi II

LA FUGA DI LIUTPRANDO E L’ELEZIONE DI ARECHI II

Nell’anno domini 758 il re dei longobardi Desiderio, salito al trono da un anno e deciso a rafforzare la “nazione” longobarda unificandola sotto il potere regio, stroncò l’autonomismo politico del ducato beneventano marciando con i suoi contingenti militari verso le terre del Samnium e costringendo alla fuga il giovane duca Liutprando e il suo reggente Giovanni.

Alla morte del duca Gisulfo II, avvenuta nel 751, il figlio Liutprando era salito al trono ducale probabilmente all’età di cinque anni affiancato dalla madre Scauniperga che, di fatto, guidò il vasto ducato meridionale, perseguendo una linea politica fedele alla corona pavese del re Astolfo. In seguito alla scomparsa o all’allontanamento di Scauniperga,  il quadro politico del Beneventano mutò con l’entrata in scena del nuovo tutore del duca, il reggente Giovanni, un esponente di quella aristocrazia beneventana ostile al centralismo di Pavia e incline a ravvivare le tradizionali spinte autonomistiche del ducato. In accordo col giovane Liutprando, Giovanni cominciò a tessere relazioni diplomatiche con il papa Stefano II e con il re dei Franchi Pipino il Breve, allo scopo di liberarsi del controllo politico-militare della capitale longobarda facendosi scudo dell’alleanza franco-papale. Questo disegno fallì con l’incoronazione di Desiderio, il quale, salito al trono con il favore del papa e della corona franca,  organizzò una spedizione punitiva nei confronti dei ribelli Giovanni e Liutprando per sedare l’indipendentismo beneventano e per evitare che la politica filofranca dilagasse nelle province periferiche del regno. Dopo aver defenestrato il duca di Spoleto Alboino, Desiderio raggiunse con le sue truppe la città di Benevento e al suo arrivo Liutprando e Giovanni erano già fuggiti a Otranto in territorio Bizantino. Al suo posto Desiderio elesse come nuovo duca di Benevento il nobile arimanno Arechi II, un giovane di grandi qualità che non tardarono a mostrarsi e, soprattutto, espressione di un’aristocrazia fedele al potere centrale.  Poco si sa invece della sorte del fuggiasco Liutprando, probabilmente catturato e ucciso oppure morto esiliato nel Salento bizantino o in Oriente.      

 

LA RIEVOCAZIONE

Non avendo a disposizione altre notizie circa l’elezione di Arechi a Duca di Benevento, la sceneggiatura della rievocazione è frutto della creatività e degli studi inerenti i rituali di investitura del feudo, analizzate negli anni da Jacques Le Goff. Trovandoci con poche fonti a disposizione, l’Associazione Benevento Longobarda ha deciso di dare un taglio divulgativo alla rievocazione, cercando di allargare la rappresentazione anche ad aspetti non strettamente connessi all’Elezione, tenendo insieme il tutto con il collante dello spettacolo. Sarà il Popolo di Benevento a giudicare. I personaggi sono grosso modo gli stessi della rievocazione del matrimonio. Tra tutti spiccano, di nuovo, Arechi II e Desiderio.

Al termine della rievocazione, intorno alla mezzanotte di sabato e alle undici di domenica, è previsto un corteo notturno.